Scoprire la Valtellina tra borghi, natura, storia ed eccellenze enogastronomiche

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Un fine settimana alla scoperta della Valtellina, in alta Lombardia, vicino al confine con la Svizzera, tra Ponte in Valtellina e Chiuro, tra borghi, arte e storia, dimore private e chiese cinquecentesche, tra eccellenze enogastronomiche e paesaggi alpini.

 

di Pamela Pessina

Abbiamo recentemente trascorso un fine settimana alla scoperta di una parte del territorio della Valtellina, in alta Lombardia, vicino al confine con la Svizzera, quello tra Ponte in Valtellina e Chiuro (SO): due borghi ricchi di storia e di arte, di dimore private e chiese cinquecentesche, di eccellenze enogastronomiche e paesaggi alpini.

Motivo del viaggio un podcast che racconta questi luoghi, realizzato dalla piattaforma Loquis con il contributo di Regione Lombardia e scaricabile tramite app sul proprio telefonino. Abbiamo ripercorso i luoghi raccontati da questa guida turistica digitale.

Questa la cronaca di due giornate intense, dove abbiamo scoperto questa parte di Valtellina immergendoci in questi luoghi dalla bellezza discreta e concreta, ricchi di storia e di arte, di vini pregiati e ottimo cibo, di materie prime eccezionali e paesaggi da esplorare un passo alla volta (obbligatorie scarpe molto comode mi raccomando!).

Prima tappa Ponte in Valtellina

Partiti da Milano verso le 9 del mattino, siamo arrivati a Ponte in Valtellina verso le 11.45 dopo aver percorso circa 140 km (abbiamo trovato il classico traffico di un caldo sabato autunnale).

Ponte in Valtellina è un borgo alpino in alta Lombardia, vicino al confine con la Svizzera. Le Alpi Retiche fermano i venti freddi del nord, la Breva soffia dal lago di Como e addolcisce il clima. Qui si è sempre fatto vino. Ora sul vasto conoide maturano le pregiate mele di Valtellina. Ponte è un mosaico ingegnoso che incastra loggiati rinascimentali e umili ballatoi, stalle e palazzi, orti e giardini.

Un paese di pietra. Un reticolo di stradine acciottolate dal sapore antico, ricco di angolini suggestivi e nascosti.

Ad accompagnarci in questa giornata il Sindaco di Ponte in Valtellina, Rino Vairetti; l’Assessore al Turismo, Cristina Casali; il Presidente della biblioteca comunale Claudio Franchetti e la storica dell’arte Francesca Bormetti.

La Cantina Convento

Dopo un veloce check-in in albergo (consigliato l’Hotel Albrici, in pieno centro) ci siamo recati presso la cantina Convento dove vengono affinati i vini della Azienda Agricola Nicola Nobili. Qui ci ha accolto e accompagnati a visitare la cantina, il proprietario Nicola Nobili. La cantina Nobili produce quattro dei classici vini valtellinesi da uve nebbiolo: Inferno, Grumello, Sassella e Sforzato, che abbiamo degustato davanti a un ricco buffet di bontà locali (bresaola in primis e Taroz, una purea di patate e fagiolini, condita con burro e formaggio valtellinese).

Una tappa assolutamente imperdibile, se amate il vino e le storie di quelle famiglie che si tramandano di generazione in generazione i saperi e i mestieri.

Tra i vini assaggiati il Sassella Nobili 2020 D.O.C.G. dal profumo intensamente fruttato con note speziate e frutti di bosco, con sentore di mandorla essiccata che donano complessità. Il sapore armonico, di buona intensità, persistente con tannini decisi che conferiscono alle lunghe sensazioni finali un carattere piacevolmente grintoso.

Il tour del borgo

Nel primo pomeriggio abbiamo iniziato la visita di Ponte in Valtellina, alla scoperta delle peculiarità del centro storico medioevale. Il Comune di Ponte in Valtellina per promuovere il borgo ha creato un percorso turistico tramite podcast che illustrano i punti più rilevanti. Abbiamo avuto il privilegio di avere come guida Francesca Bormetti, la storica dell’arte, profonda conoscitrice di questi luoghi, e con lei abbiamo scoperto i posti più interessanti del territorio.

La chiesa di Madonna di Campagna e il suo antico organo

Per prima cosa abbiamo raggiunto la cinquecentesca chiesa di Madonna di Campagna, dove abbiamo avuto la possibilità di salire sulla cantoria dell’organo Bizarri del 1518 (il secondo più antico di Lombardia), visionare dal retro le canne e udire il suono dello strumento grazie alla presenza di un organista.

Le mele valtellinesi, le stradine acciottolate e l’arte del Pezzotto

Un breve trasferimento in un frutteto esemplare con le mele ormai mature e pronte per la raccolta. Qui abbiamo incontrato il titolare dell’Azienda Agricola Simonini, proprietaria di dieci ettari di terra baciata dal sole e dal caratteristico clima alpino, dove maturano ogni anno dai 400.000 ai 500.000 kg di mele. Grazie a queste mele, l’azienda produce anche Aceto e Succo di mele.
Abbiamo poi raggiunto la strada panoramica che corre sopra il paese. Da lì a piedi ci siamo avventurati nelle stradine acciottolate e, scorcio dopo scorcio, raggiungere piazza Bernardino Luini. Una rapida visita alla splendida chiesa di San Maurizio (1460, con meravigliosa ancona lignea di fine 400) e poi visita al palazzo Guicciardi ancora abitato dagli eredi di questo illustre casato. L’ultima tappa prevede di raggiungere a piedi la chiesa di Sant’Ignazio.

Una breve sosta al Museo etnografico, che ha sede a piano terra dell’ex collegio dei Gesuiti, dove un artigiano ci ha mostrato su un antico telaio in legno come si produce il tipico Pezzotto di Valtellina.

Pizzoccheri per cena

All’ora del tramonto ci siamo trasferiti nel giardino del Roseto del Drago di casa Cassan , una dimora storica nel pieno centro del borgo circondata da vigneti e dove nella sala affrescata, abbiamo cenato con prodotti tipici valtellinesi. Abbiamo anche potuto assistere alla realizzazione al momento la scarellatura (tirare e tagliare la pasta) dei pizzoccheri. La cena è stata accompagnata dai vini di una giovane realtà locale, l’Azienda Agricola Pizzo Coca di Lorenzo Mazzucconi, che durante la serata ci ha descrito i suoi vini.

 

Seconda tappa Chiuro

” Chiuro, dove giace nascosto l’inatteso…” di W. Hildesheimer

(scrittore e pittore tedesco 1916-1991)

Chiuro si trova a pochissimi chilometri da Ponte in Valtellina, sulla sponda retica delle Alpi, e ospita alcune delle principali case vinicole valtellinesi.
Per la sua antica vocazione vinicola Chiuro è considerata la capitale enologica della Valtellina, con la più vasta area terrazzata d’Italia. Oggi si contraddistingue anche per la produzione lattiero-casearia e per una tradizione artigiana legata alla lavorazione del legno, del ferro e dei pezzotti, i caratteristici tappeti valtellinesi.

La mattina della domenica, ci siamo spostati a Castionetto di Chiuro presso la terrazza della Chiesa di S. Bartolomeo, dove i monaci Cluniacensi producevano vino già dal 1200, da dove si può ammirare un panorama unico che abbraccia tutta la valle.

valtellina chiuro @pamelapessina

Sara Missaglia, giornalista e sommelier e Giorgio Baruta, restauratore e storico, sono state le preziose guide che ci hanno accompagnato durante questa giornata.

Abbiamo poi fatto sosta nel giardino di Casa Sala per godere del panorama mozzafiato sul territorio della Media Valtellina. Qui ci aspettava un ricco buffet a base di yogurt della Latteria di Chiuro e miele, marmellate e succo di mela della Mieleria Moltoni, storica azienda agricola locale che nasce dal sogno di Giampiero e Renata Moltoni di trasformare la loro passione per le api in lavoro. Oggi oltre al miele producono con grande passione farine, biscotti, sciroppi, gallette, dolci e tanto altri prodotti dalla qualità altissima. Una visita all’azienda è consiglia se passate da queste parti!

Il centro di Chiuro e la Cantina Nino Negri

Non può mancare la visita al centro storico medioevale di Chiuro, accompagnati dal Sindaco Tiziano Maffezzini e da Giorgio Baruta. Qui gli edifici storici si fondono nel paesaggio terrazzato e nei giardini.

D’obbligo la visita alla Cantina Nino Negri, una delle eccellenze del territorio con alle spalle di più di 100 anni di storia. Qui abbiamo degustato il celebre Sfursat 5 Stelle (che abbiamo anche acquistato!)

Dulcis in fundo…Vini, cibi e parole

Il nostro viaggio attraverso il territorio di Valtellina tra racconti, immagini ed emozioni, si è conclusa con il pranzo della domenica al Ristorante San Carlo di Chiuro. Un menu ricco di tradizione locale che trasforma questo momento in una ulteriore scoperta delle eccellenze della Valtellina grazie anche alla presenza di Sara Missaglia, giornalista e sommelier, e dei suoi racconti appassionati di vino, di sapori e di territorio.

 

 

@mytravelmagazine 2023

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